VICENDE E STORIA CRITICA DEL PREMIO AVEZZANO 1949–2001


Aggiornamenti.
Febbraio 28, 2018

Leggi i commenti inerenti il rilancio del Premio Avezzano.

Vicende e storia critica del Premio Avezzano 1949 – 2001

SOPRINTENDENZA E COMUNE INSIEME PER CREARE UN POLO CULTURALE
Ad Avezzano ci sono le possibilità per creare un posto che sia catalizzatore di cultura e interessi.

Lo ha detto la direttrice della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, Rosaria Mencarelli, durante l’incontro con il sindaco di Avezzano (L’Aquila) Gabriele De Angelis, per discutere, “di un ampio progetto che miri alla valorizzazione del centro della città e che porti Avezzano ad essere il punto di riferimento del grande bacino culturale della Marsica“.

Tra gli argomenti trattati durante l’incontro c’è il recupero della Pinacoteca, con tutte le opere che nel tempo sono confluite nel Premio Avezzano, l’accentramento in un’unica sede dell’Archivio di Stato, la nascita di un museo civico archeologico, che racconti la storia del Fucino.

Dopo l’incontro in Comune con il primo cittadino, insieme ai funzionari e ai referenti di zona della Soprintendenza, la Mencarelli ha visitato il palazzo dell’Arssa l’agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo e ha preso cognizione del progetto della riqualificazione del centro storico di Avezzano, che porterà alla valorizzazione di tutto il complesso che, partendo dal Castello Orsini, comprende il parco e la villa Torlonia e la struttura dell’ex Onmi“, si legge in una nota.

Le città devono anche rinnovarsi, aprendo ad esempio al lavoro di industrie culturali creative che partano dalle idee dei giovani. Vedo Avezzano come riferimento strategico di una rete che spazia ad esempio da Alba Fucens fino ai Cunicoli di Claudio, su cui già siamo al lavoro“, ha commentato la Mencarelli.

Il passaggio successivo sarà quello della firma di un protocollo di intesa – ha aggiunto il sindaco – è mia intenzione coinvolgere la direzione dell’Archivio di Stato in modo da condividere progetti che finalmente lancino la nostra città in un quadro culturale di un certo livello che sia quanto più fruibile per i cittadini, soprattutto per i più giovani. Sicuramente il giusto supporto si potrà chiedere alle associazioni della città, che già abbiamo coinvolto con la nascita dell’Urban center“.

La soprintendente Mencarelli ha anche offerto la propria disponibilità per contribuire al reperimento di ulteriori futuri finanziamenti, sia pubblici che privati, oltre che per l’appoggio per la realizzazione di progetti culturali.

Durante l’incontro ha trovato spazio anche l’ipotesi del trasferimento del comando della polizia locale.

È stato deliberato ieri dalla giunta – ha concluso il sindaco – lo schema di atto di concessione dell’intervento di valorizzazione di villa Torlonia e parco Torlonia che permettono l’arrivo di 4milioni e 700mila euro del Masterplan. Sono stati anche appaltati i lavori che cambieranno il volto a piazza Torlonia, in termini di decoro e sicurezza“.

È stato infine prospettato un incontro pubblico “in cui sarà illustrato ai cittadini come il centro della città cambierà volto, con definiti progetti e precise destinazioni d’uso, con l’obiettivo da mirare che è solo quello di creare spazi e centri di aggregazione con il comun denominatore che sia la cultura“.

Comunicato stampa
Febbraio 28, 2018


NO, NON È IL PREMIO AVEZZANO

Torno ad occuparmi del Premio Avezzano, sperando di dare un contributo al successo della manifestazione. Occorre riconoscere la buona volontà dell’Amministrazione nel riproporre il Premio che, non dimentichiamolo, ha fatto si che si costituisse una pinacoteca di tutto rispetto per la Città.
Ma la buona volontà non basta, occorre conoscenza e rispetto delle regole, soprattutto se queste vengono dall’Amministrazione. Il Sindaco e, a maggior ragione, i funzionari del comune, che conoscono bene le vicende della manifestazione, dovrebbero sapere che il “Premio Avezzano” dal 1999 venne costituito Istituzione della Città, dall’allora Amministrazione Comunale con delibera del Consiglio il 09/02/1999, con regole ben precise che non possono essere aggirate, correndo il rischio di non potersi chiamare *Premio Avezzano.

Alcuni stralci del regolamento renderanno più chiara la situazione.
Art. 1

a) Ai sensi dell’art 22 comma 3 della legge 08/06/1990 n°142, è costituita l’Istituzione “Premio Avezzano”.
b) L’Istituzione ha per scopo l’esercizio delle attività necessarie per l’organizzazione delle edizioni del “Premio Avezzano”, istituito con atto del Consiglio comunale n° 40 del
06/05/1994.

Art. 2

L’Istituzione è organismo strumentale del Comune, dotato di autonomia gestionale.

Art. 4
1. Sono organi dell’Istituzione:

a) il Consiglio di amministrazione;
b) il Presidente; viene eletto dai membri del C.D.A. a maggioranza assoluta;
c) il Direttore; è il dirigente del settore cultura , o funzionario del Comune.

Art. 5
Il C.D.A è composto di sette membri, compreso il presidente. La composizione del
consiglio è la seguente.

a) Sindaco o Assessore delegato, membro di diritto;
b) 4 consiglieri nominati dal Consiglio;
c) 2 membri nominati dal Sindaco scelti fra soggetti dotati di particolari referenze
documentate nel campo delle arti figurative.
d) possono essere eletti coloro che sono in possesso dei requisiti per la nomina a
Consigliere Comunale.
e) Il C.D.A. dura in carica per tutta la durata del mandato del Sindaco che lo ha nominato….

Art.10

Al presidente ed agli altri membri del C.D.A. è corrisposto un gettone di presenza per ogni giornata di effettiva partecipazione alle sedute del C.D.A., pari a quello riconosciuto ai Consiglieri Comunali.

Da quanto esposto, da quanto si conosce dell’attuale comitato tecnico scientifico e della nomina dei partecipanti, risulta evidente che questa manifestazione non ha niente a che vedere con il “Premio Avezzano”, tenendo anche conto di tutte le incombenze che, da regolamento, ricadono sul C.D.A:
Art. 17

Il Comune consegna alla Istituzione le opere di proprietà già acquisite in passato e che saranno in futuro acquisite in occasione dello svolgimento delle manifestazioni artistiche denominate “Premio Avezzano”
L’Istituzione assicura la custodia di queste opere unitamente a quelle ad essa pervenute a seguito di donazione o lascito da parte di enti e privati, attrezzando appositi locali in Avezzano da destinare a pinacoteca i cui oneri sono a carico dell’Amministrazione Comunale.

Credo allora che il Sindaco debba qualche spiegazione alla Città riguardo alle particolari referenze documentate nel campo delle arti figurative dei partecipanti al comitato, alla nomina sindacale del presidente ed al fatto che non abbia tenuto conto dell’esistenza dell’Istituzione.

Sappiamo della proposta di collaborazione pervenuta dalla Soprintendenza dell’Abruzzo e ci auguriamo che questa Amministrazione voglia tenerne conto, non solo riguardo la ricognizione delle opere di proprietà dell’Istituzione ma anche, e soprattutto, riguardo l’organizzazione di questa importante manifestazione.

Sarebbe quindi ora che attività importanti venissero organizzate da persone serie e competenti, altrimenti daremo l’idea di essere, oltre che scorretti, anche cialtroni.
Come spesso è accaduto in altre occasioni.
Spero che il Signor Sindaco voglia tornare indietro e rivedere tutta la questione.

* Per la precisione ricordo che, la rassegna storica del Premio tenuta nel 2008, fu organizzata al di fuori dell’Istituzione perché narrava la storia del Premio; non era il Premio Avezzano.

Angelo De Zanet
Febbraio 5, 2018


L’UDC, OK AL PREMIO AVEZZANO, MA NON IN FORMA PARZIALE.
Il segretario Rosa: nel 2008 veniva allestita una mostra nel granaio dell’Arssa

L’Udc plaude al ritorno del premio Avezzano, rilanciato dall’Amministrazione comunale, ma corregge la ricostruzione del Sindaco, “generica e imprecisa”, degli eventi passati. Il segretario, Leonardo Rosa, in sintonia sulla positività del fattore cultura per la crescita della cittadinanza, contesta la ricostruzione storica del Premio, “ben diversa da quella rappresentata dall’attuale Amministrazione. L’evento non risale a 18 anni fa come affermato dall’attuale Sindaco”, afferma Rosa, “ma all’anno 2008 (10 anni fa) quando l’assessorato alla cultura era guidato da Bruno Di Cola che affidò all’artista Marcello G. Lucci, il compito di allestire – a spese di imprenditori privati – una mostra nell’ex-granaio Torlonia finalizzata a una ricostruzione storico-critica della rassegna”.

La mostra, inaugurata il 31 Luglio 2008, rimase aperta ai visitatori fino al 10 settembre dello stesso anno ed al fianco delle opere realizzate dagli artisti marsicani, furono esposte numerose tele e sculture di protagonisti dell’arte moderna italiana come Mario Schifani, Afro Basaldella e Pericle Fazzini. Il prestigioso evento venne immortalato per sempre anche dalla pubblicazione del catalogo Vicende e storia critica del Premio Avezzano 1949-2001 cui parteciparono diversi personaggi della cultura e della politica cittadina e marsicana tra cui: Alfredo Chiantini, Pasquale Conti, Stefano Lustri e Filippo Fabrizi. Evento e operatori culturali, però, non hanno trovato spazio nella ricostruzione fatta dall’Amministrazione De Angelis o dal nominato comitato tecnico scientifico.

Sebbene dunque l’iniziativa dell’attuale amministrazione trovi un condiviso consenso al valore della cultura”, conclude il segretario cittadino, “si è ritenuto doveroso colmare le ingiustificate lacune in onore alla memoria e agli sforzi di tutte le persone che ebbero a collaborare con le pubblicazioni passate, anche con risorse proprie, all’istituzione del Premio Avezzano”.

Leonardo Rosa
Gennaio 30, 2018


TORNA IL PREMIO AVEZZANO.
COMITATO SCIENTIFICO CON L’ONOREVOLE OTTAVIANO DEL TURCO.

Presentato il 26 Gennaio 2018, il comitato tecnico scientifico del Premio Avezzano, che torna a rivivere dopo 18 anni di assenza dal panorama culturale marsicano. Il sindaco Gabriele De Angelis ha presentato il gruppo di lavoro, presieduto dall’onorevole Ottaviano Del Turco.
Presentati anche tutti i componenti del comitato tecnico scientifico che avranno il compito di organizzare la XVII edizione del premio Avezzano.

A comporre il comitato tecnico scientifico, insieme a Del Turco, sono Alberto Di Fabio, artista di fama internazionale, Alberto Cicerone, curatore delle luminarie delle recenti festività, che hanno avuto, come tema conduttore, il valore della cristianità, Ilio Leonio, ex dirigente scolastico, vicepresidente della Pro loco e presidente provinciale dell’Unicef, Donata Lombardi, soprano avezzanese che sta calcando numerosi palcoscenici internazionali, Ernesto Di Renzo, antropologo docente all’università Tor Vergata, Giuseppe Cipollone, docente del liceo Bellisario, Marcello Ercole, pittore, e Nazzareno Mascitti, componente del consiglio generale della Fondazione Carispaq.

Il gruppo di lavoro individuerà le modalità dello svolgimento, le location che faranno da sfondo, gli spazi e il periodo in cui prenderanno vita le esposizioni.

Qui di seguito riportiamo alcuni disappunti:

Il primo a contestare la scelta è stato Don Aldo Antonelli, coordinatore di Libera ad Avezzano, che si dice “stupito e amareggiato”.

Del Turco è un condannato – ha detto – la sua nomina poteva e doveva essere evitata”.

Il disappunto, sia chiaro, non è dato da motivazioni politiche (nelle quali Libera non vuole assolutamente entrare) o di carattere personale – ha aggiunto – bensì dal fatto che Ottaviano Del Turco a tutt’oggi rimane un condannato. Assolto dal reato di associazione a delinquere, resta tuttavia condannato in secondo grado per induzione indebita, reato che prima della legge Severino rientrava nella concussione. Stando così le cose, ci si chiede: era proprio necessario scegliere un ‘condannato’ come coordinatore del Comitato?
Una città di 40.000 abitanti come Avezzano non presenta altre persone all’altezza di tale compito?”.

Nell’incontro del 20 Maggio dello scorso anno – ricorda don Aldo – convocammo i candidati sindaci, presente anche il sindaco Gabriele De Angelis, per proporre loro un impegno, una volta eletti, al rispetto dei principi di amministrazione etica e trasparente e per l’adozione delle buone prassi. Le scelte di pubblica amministrazione incidono nella coscienza dei cittadini: possono confermare il diffuso malcostume e il conseguente distacco dei cittadini o possono essere segnali del possibile, necessario cambiamento, a seconda dei casi. Non è nostro compito accertare l’innocenza o meno di Ottaviano Del Turco, ma serietà e accortezza vorrebbero che una persona indagata e condannata in secondo grado non venga cooptata nella gestione di pubblici enti”.

Angelo De Zanet è intervenuto invece sulla costituzione del Comitato Tecnico Scientifico del Premio Avezzano.
In merito alla presentazione del cosiddetto comitato tecnico scientifico che dovrebbe organizzare una nuova edizione del Premio Avezzano, concordo con quanto detto da Don Aldo Antonelli per ciò che riguarda Del Turco, aggiungendo soltanto che il reinserimento non spetta agli amici politici ma ai servizi sociali…” e aggiunge: “tornando al Comitato, credo che la manifestazione meriti maggiore rispetto e qualcosa di meglio in termini di serietà e scientificità. Alcuni componenti sono stati tirati per i capelli a partecipare e altri non avrebbero dovuto essere neanche presi in considerazione, visti i danni già arrecati in passato. Probabilmente i componenti il CDA, a proposito il Sig. De Angelis ha letto il regolamento del Premio, non conoscono le problematiche della rassegna, o, se le conoscono hanno sempre taciuto! Meglio non infastidire il conducente”.

L’unica cosa che il sindaco ha detto, pensando di fare cosa buona politicamente, è il riferimento ai giovani artisti locali: errore De Angelis, studi la storia del Premio e si accorgerà che i vari artisti locali, oltre ai meriti, hanno rappresentato una palla al piede.

Si poteva fare meglio nell’approccio all’organizzazione della rassegna?
Sicuramente si; esiste una proposta molto seria presentata nei giorni scorsi che garantendo qualità , serietà e scientificità, teneva lontano dall’osso i cani che hanno sempre cercato di rosicchiarlo.
Perché questa opzione non è stata presa in considerazione?
Meditate gente meditate.

Don Aldo Antonelli /Angelo De Zanet
Gennaio 27, 2018


ARCHIVIO DI STATO, ESISTE IL PIANO PER SALVARLO
L’architetto Conti s’appella al Comune: «Ecco il progetto per la sistemazione di palazzo Torlonia»

Un piano per salvare l’Archivio di Stato e la sua storia. E un appello all’amministrazione comunale guidata da Gabriele De Angelis. Nel dibattito innescato dall’articolo apparso sul Centro a firma di Filippo Fabrizi interviene l’architetto Pasquale Conti.

«Nel 2016, su proposta dell’Associazione nazionale costruttori, insieme all’architetto Roberto Gabini, e agli ingegneri Giacomo Moscatelli e Danilo Rocchi», afferma Conti, «ho predisposto un progetto di recupero e valorizzazione del Parco Torlonia. Tale proposta progettuale prevedeva, oltre alla realizzazione della sede della facoltà di Giurisprudenza, la sistemazione del verde, il restauro del palazzo Torlonia e il recupero dei vecchi granai. In particolare, l’ex granaio più grande venne indicato quale contenitore del polo archivistico-bibliotecario, ovvero Archivio di Stato, biblioteca comunale, archivio del Genio civile e altro. La proposta progettuale è stata utilizzata come progetto preliminare per il bando di progettazione definitiva ed esecutiva recentemente conclusosi con l’affidamento. Spero che i timori di Fabrizi possano essere fugati con la risposta dell’amministrazione comunale a conferma di tali previsioni. Ricordo che il Masterplan, sulla base del quale è stato concesso un contributo europeo di 4,7 milioni di euro, prevede gli interventi e le utilizzazioni descritte. Pertanto, se il progetto proposto e le utilizzazioni non dovessero rispondere più alle esigenze dell’amministrazione, sarebbe opportuno che la cittadinanza ne venisse a conoscenza così da condividerne eventuali diverse scelte. Personalmente ritengo che il mantenimento dell’Archivio di Stato ad Avezzano sia una necessità imprescindibile per tutto il territorio marsicano la cui memoria storica ha la necessità di riaggregare le macerie, non solo fisiche, causate dal terribile evento del 1915. La sede proposta risolverebbe la carenza di spazi per le biblioteche ed archivi oltre che per l’auspicato ritorno nella Marsica degli Atti notarili del Distretto di Avezzano dal 1546 al 1863 e degli Atti della Sottointendenza e Sottoprefettura di Avezzano dal 1819 al 1925. Nella proposta progettuale viene anche risolta la collocazione definitiva della Pinacoteca comunale», conclude Conti, «attualmente accolta provvisoriamente nel Teatro dei Marsi».

Ex-granai-renderingPer i vecchi granai, il progetto prevede una verifica strutturale, indispensabile al fine di accertarne il grado di vulnerabilità e gli interventi da eseguire, se necessari.
Inoltre, vengono contemplati un restauro e una riorganizzazione funzionale degli spazi interni.

Arch. Pasquale Conti
Gennaio 18, 2018


PREMIO AVEZZANO E PINACOTECA.
LA CULTURA CHE NON C’È PIÙ.

Avezzano. Segnò la rinascita culturale della Città e della Marsica nel post dopoguerra, ora la straordinaria invenzione di un gruppo di giovani artisti dell’epoca che conquistò un posto di rilievo nel panorama artistico del Bel Paese e l’attenzione della Biennale di Venezia, il Premio Avezzano, è finito nell’oblio insieme alle opere della Pinacoteca in “parcheggio” al Teatro dei Marsi.

pinacoteca-avezzano
A quasi 15 anni dal “the end”, l’ultima edizione del Premio Avezzano risale al 2001, il professor Giorgio Tempesti, critico d’arte e memoria storica del Premio Az, sul quale sta scrivendo un libro, bussa alla porta del sindaco, Giovanni Di Pangrazio, affinché “la Città si riappropri di quel pezzo di storia: il Premio Avezzano è stato un eccezionale veicolo di crescita culturale per il territorio”, afferma Tempesti, “rilanciarlo, insieme alla riapertura della Pinacoteca, per far ammirare alla popolazione e ai giovani tutte le opere acquisite negli anni di vita del premio, sarebbe un segno di grande sensibilità e lungimiranza politica”. Quadri e sculture, infatti, dopo un lungo peregrinare in vari luoghi (Centro di iniziative culturali (1971) presieduto da Enrico Veri; Centro studi marsicano ai tempi dell’ex preside del classico Aroldo Buccini; seminterrato del Comune; Castello Orsini ai tempi del sindaco Mario Spallone) ora sono ammassati in uno stanzino al Teatro dei Marsi dove sono stati trasferiti nel 2013 causa infiltrazioni al tetto.

Alcuni “pezzi” sono rimasti nel maniero, mentre altri sarebbero negli uffici del Comune: incerto, quindi, il quadro generale del patrimonio artistico frutto della straordinaria scommessa di quel gruppo di giovani artisti locali, Marcello Ercole, Pasquale Di Fabio, Dante Simone, Ermanno Toccotelli, Enzo Frittella e Carlo Colonnello, nata con il nome di Mostra Marsicana nel 1949; diventata Mostra di Arti Figurative nel 52; Mostra d’Arte Regionale nel 53; infine Premio Avezzano nel 57. Numerose le firme di prestigio arrivate negli anni, tra le quali spiccano quelle di Antonio Bragaglia (unica opera del 1922), Luigi Veronesi, Mario Schifano, Remo Brindisi, Emilio Notte, Getulio Alviani, Giuseppe Carrino, Cesare Tacchi , Mauro Reggiani, Enrico Accatino, Umberto Mastroianni. Un vero e proprio fiore all’occhiello l’opera “Bucranio” dell’artista Pino Pascali, premiata nel ’66, due anni prima della morte dell’artista pugliese (incidente in moto) che stava per essere consacrato alla Biennale di Venezia.

Ora, però, mentre il Premio Avezzano è in stand-by da 14 anni, anche quelle prestigiose opere della Pinacoteca, un tempo visibili al Castello, sono al chiuso di una stanza da quasi due anni. E allora Tempesti, il critico d’arte che nel 1969 si occupò della collezione su incarico dell’allora sindaco Ciofani, confida nell’intervento del primo cittadino, affinché “istituisca una fondazione ad hoc” per rilanciare l’importante appuntamento artistico-culturale che proiettò Avezzano sulla scena artistica nazionale e, non ultimo, per rendere nuovamente fruibile la pinacoteca “fantasma” intitolata a Ernesto Pomilio.

Mario Sbardella /Prof. Giorgio Tempesti
Febbraio 18, 2015


QUADRI IN TEATRO LA PINACOTECA LASCIA IL CASTELLO ORSINI

L’amministrazione comunale mette in salvo i quadri della Pinacoteca comunale. Pronto il trasferimento delle opere, attualmente custodite nel castello Orsini, al teatro dei Marsi. Quadri, sculture e opere grafiche del “Premio Avezzano”, un tempo denominata mostra marsicana di pittura, verranno trasferite nei prossimi giorni nel foyer del teatro dei Marsi dove saranno fruibili agli spettatori e agli appassionati d’arte.

La promessa dell’amministrazione Di Pangrazio, nata dopo una segnalazione del consigliere comunale Rocco Di Micco nel settembre scorso, si è concretizzata e degli addetti stanno già impacchettando le opere tra spostare nella zona nord della città.
La nuova collocazione del patrimonio artistico della città è però solamente temporanea e a breve l’amministrazione è pronta a trovarne un’altra sistemazione. «A settembre avevamo annunciato il trasferimento», ha ricordato l’assessore alla Cultura, Eliseo Palmieri, «dopo avere sbrigato le pratiche burocratiche in questi giorni siamo riusciti a concretizzarlo. Le opere verranno provvisoriamente sistemate al teatro dei Marsi, come da accordi con la Soprintendenza, in attesa di trovare un’altra collocazione».

«Il teatro dei Marsi è per ora una sistemazione decorosa e sicura», ha concluso Palmieri, «nel castello Orsini non potevano più rimanere perché il caldo eccessivo l’estate e il freddo gelido dell’inverno li potevano danneggiare. Nei prossimi giorni li riposizioneremo al foyer, poi lavoreremo per trovare una nuova casa alla Pinacoteca».
Grazie all’accordo con la Soprintendenza l’amministrazione comunale ha predisposto il trasferimento che sarà concretizzato nei prossimi giorni. Subito dopo si inizierà a studiare una nuova sistemazione per il patrimonio artistico della città.

Eleonora Berardinetti
Febbraio 22, 2013


L’intera manifestazione, libro e mostra, ha voluto ripercorrere la storia della piu’ rappresentativa manifestazione culturale della città riuscendo, pur con i limiti che gli organizzatori ben conoscono, a fornire un prodotto dignitosissimo ed ad inquadrare bene l’arco delle 26 edizioni.

Il successo della manifestazione, testimoniato dall’alta frequenza di visitatori e dai molti giudizi positivi, dovrebbe essere un ulteriore sprone per l’Assessore Bruno di Cola, il quale si è impegnato in prima persona per la riuscita dell’evento, per restituire al Premio Avezzano la prestigiosa posizione che occupava in campo nazionale tra le rassegne di arti figurative, riproponendo la rassegna già nel 2009. Del resto nel proporre la ricostruzione storica delle 26 edizioni del Premio gli organizzatori si prefiggevano il rilancio della manifestazione.

Sappiano gli organizzatori del prossimo Premio che per rilanciarlo occorrerà un dottore non un infermiere.

Un caldo ringraziamento va a quanti hanno collaborato. Alle famiglie degli Artisti scomparsi per la buona risciuscita dell’evento. Si ringrazia inoltre l’Ufficio Cultura del Comune di Avezzano.

Angelo De Zanet
Settembre 11, 2008


Museo, P.za Torlonia, Ex Granai A.r.s.s.a, AvezzanoL’interesse per l’arte moderna e la sua accoglienza tra la gente marsa rappresenta un’attitudine costante, dall’immediato dopoguerra ai nostri giorni. Già negli anni che precedono la I edizione del futuro Premio Avezzano alcuni artigiani-artisti avezzanesi assorbono il clima artistico della capitale frequentando, tra l’altro, gli atelier di via Margutta e villa Strhol Fern cenacolo di molti pittori che gravitano intorno alla “Scuola Romana”.
Tra questi Antonio Quizi – ebanista e pittore – antesignano tra coloro che oltre al duro lavoro quotidiano dedicano parte della propria esistenza all’arte “non applicata” e pertanto “non remunerativa”, soprattutto in quell’epoca. Una vera esigenza dello spirito ignara di ogni interesse utilitaristico.
Questo spontaneo slancio per la cultura e in particolar modo per l’arte visiva trova il suo primo, timido, sbocco con la “I Mostra Marsicana”, nel 1949. Si tratta di una esposizione, a carattere prevalentemente locale, che inopinatamente suscita forte e duraturo interesse. Un gracile seme deposto nel fertile humus del Fucino. Da allora, tra altalenanti progressi e inevitabili inerzie, le rassegne d’arte si succedono espandendosi in termini di partecipazione e soprattutto di livello culturale, assumendo un ruolo sempre più importante nel panorama espositivo nazionale.

Le edizioni degli anni sessanta hanno rappresentato, senza tema di smentita, un riferimento fondamentale per la ricerca artistica d’avanguardia, soprattutto per quanto riguarda il versante non figurativo. Sarà stata la geometria piana ed equilibrata del Fucino o l’azzeramento figurativo, determinato dal terremoto prima e dagli eventi bellici poi, a facilitare una naturale adesione all’estetica aniconica?
Una sorta di percorso agevolato che va dalla definizione regolare del “terreno coltivato” all’astrazione geometrica o dalla “maceria” all’informale?
Ci piace pensare che da tanta distruzione materiale sia nata una spinta vitalistica e disinibita verso la novità e verso il progresso tecnologico-culturale.
La storia del Premio Avezzano, oltre al progresso intellettuale, determina vicende sociali e umane; anche di ciò si vuole trattare in questa pubblicazione fatta di cenni critici, cronaca e documenti. Si vuole raccontare la storia corale della “pittura dei marsi”, nel senso della pittura che gli artisti di questa terra hanno prodotto, ma che ancor più hanno accolto e apprezzato.

Si vuole dire del contributo dato alla promozione della ricerca e di conseguenza alla evoluzione dell’itinerario artistico contemporaneo.
Questo piccolo sforzo editoriale, fatalmente parziale e incompleto, in ultima analisi vuol essere la testimonianza dello straordinario fenomeno di emancipazione sociale, culturale e sentimentale derivante dalla passione per l’arte e dalla sua frequentazione.
La dimostrazione che anche un piccolo centro di provincia può efficacemente contribuire allo sviluppo dell’arte contemporanea che, per dirla con Eva Marisaldi:
si fa con altri, nello stesso tempo da postazioni diverse”; un luogo quindi mai più culturalmente emarginato.

Marcello G. Lucci /Roberto Falco
Luglio 12, 2008

catalogo-premio-avezzano-arti-figurative

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